La nascita della società
Le splendide origini
"Nel 1896 una brigata di studenti del Liceo d'Azeglio soleva avviarsi, finite le elezioni pomeridiane, verso il corso Duca di Genova e quindi, deposti i libri su d'una panca, dedicarsi al giuoco di 'barra'. Il foot-ball si insinuò più tardi: già si era visto giocarlo prima alla patinoire del Valentino e poscia in Piazza d'armi da alcuni stranieri residenti a Torino i quali avevano fondato il FC Internazionale mutandosi poi in FC Torinese. Con tante iniziative una società ci voleva e nell'autunno del 1897 se ne decise la fondazione. Qui cominciarono le vere origini della Juventus."
La Juventus nacque nell'autunno del 1897 a Torino, come società civile «per gioco, per divertimento, per voglia di novità», su iniziativa di alcuni giovani studenti della terza e quarta classe del liceo classico Massimo d'Azeglio che si ritrovavano nella vicina piazza d'armi del quartiere Crocetta per giocare a football.
Secondo la memoria scritta che si riferisce all'origine della Juventus è verosimile che i soci fondatori furono Eugenio Canfari, Enrico Canfari, Gioacchino Armano, Alfredo Armano, Luigi Gibezzi, Umberto Malvano, Carlo Vittorio Varetti, Umberto Savoja, Domenico Donna, Carlo Ferrero, Francesco Daprà, Luigi Forlano, Stefano Benech ed Enrico Piero Molinatti cui si aggiunsero successivamente Pio Crea, Carlo Favero, Gino Rocca, Guido Botto ed Eugenio Secco, tutti con un'età tra quattordici e diciassette anni. Il luogo tipico di riunione di questi liceali era una panchina non distante dalla loro scuola, di fronte alla pasticceria Platti verso il corso Duca di Genova, oggi corso Re Umberto, all'angolo di corso Vittorio Emanuele II ,la panchina è custodita dal 2012 nel museo del club. L'argomento principale era lo sport, in particolare il calcio, che dalla Gran Bretagna stava espandendosi nel resto d'Europa. La data ufficiale di fondazione del club non è nota e pertanto si assume come data convenzionale il 1º novembre 1897.
Inizialmente i soci fondatori dovettero affrontare il problema della sede, risolto dai fratelli Canfari che offrirono il retrobottega della loro officina ciclistica in corso re Umberto 42, dove ebbe luogo la prima riunione. Dopo un'opportuna votazione i soci, sebbene la maggioranza propendesse per i primi due nomi, scelsero invece quello meno votato di Sport-Club Juventus (che suonava come un compromesso tra un nome anglosassone e uno latineggiante) per favorire la diffusione del nuovo sport e la passione per la squadra anche fuori dell'ambito cittadino o regionale. Enrico Canfari, autore tra gli altri dell'unico documento con caratteristiche di "ufficialità" attestante con sufficiente certezza la nascita e i primi anni della Juventus, racconta:
La sede cambiò presto ubicazione: fu scelta una scuderia di via Parini composta da quattro camere, una tettoia e una soffitta, nonché provvista di acqua potabile. Tuttavia il costo dell'affitto, sei lire (dell'epoca) al mese, si rivelò proibitivo sicché lo Sport-Club Juventus venne sfrattato. Nel 1898 il club vide un incremento dei soci e dei giocatori tale da richiedere lo spostamento della sede presso un locale di via Piazzi 4. La presidenza della società passò da Eugenio Canfari al fratello Enrico. Il 15 marzo dello stesso anno fu fondata la Federazione Italiana Foot-Ball. Per ragioni sconosciute la Juventus non si iscrisse all'associazione e quindi non poté partecipare al primo campionato italiano di calcio che si svolse l'8 maggio di quello stesso anno a Torino tra quattro squadre: Torinese, Genoa, Ginnastica Torino e Internazionale Torino. Nel 1899 la società assunse il nome di Foot-Ball Club Juventus. Canfari descrisse così il motivo del cambio di denominazione:
«Da quell'epoca il nostro scopo sportivo venne più nettamente a precisarsi ed il solo foot-ball occupò la nostra attività; ed al primitivo nome di Sport-Club Juventus fu sostituito l'attuale 'Foot-Ball Club Juventus' o semplicemente Juventus. Questo nome fu, come vedete ora, veramente fortunato poiché le Società Sportive nostre omonime sono moltissime, ma la vera Juventus è una sola: la nostra.»
Gli incontri di quell'anno continuarono a svolgersi in prevalenza nella succitata piazza d'armi; proprio qui, l'11 giugno 1899 ebbe luogo la prima amichevole documentata, contro la rappresentativa dell'istituto tecnico Germano Sommelier. La squadra ricevette anche i primi inviti da Alessandria, Milano e Genova, e fu la prima a ospitare in Italia una compagine straniera, quella degli svizzeri del Montriond Lausanne. Presto la squadra acquisì il diritto di giocare al Velodromo Umberto I, uno dei principali impianti sportivi della Torino dell'epoca.
Nel 1897 la sua prima divisa sociale prevedeva una camicia bianca e pantaloni «alla zuava», sostituita due anni dopo da una camicia rosa con papillon, colletto bianco, cravattino e berretto nero.
